“Ciao a tutti, per un progetto in fase di sviluppo, con Emilcanapa abbiamo deciso di concedere l’opportunità,a chi lo volesse, di effettuare una prova d’estrazione degli oli Essenziali dalla canapa del proprio campo. L’estrazione sarà completamente gratuita”. Sono queste le parole con cui Emilcanapa ha annunciato la possibilità, per chiunque ne fosse interessato, di mettere a disposizione al propria strumentazione per effettuare un’estrazione di oli essenziali dalla canapa. Emilcanapa è un’azienda nata nel 2014 dall’idea di Jonathan Vallari che “si impegna a riportare alla luce una nuova filiera di trasformazione dei primi prodotti derivati dalla coltivazione della canapa per uso industriale, tessile e alimentare” per “favorire lo sviluppo di una rete dinamica e cooperante che vive attraverso la collaborazione di persone eticamente corrette e responsabili rispetto al proprio contributo nella società”. Dopo aver letto l’annuncio l’abbiamo contattato per saperne di più su come procederanno con queste estrazioni gratuite previste per domenica 27 settembre e sabato 3 ottobre. Ecco che cosa ci ha raccontato.
Avete già fatto delle prove di estrazione degli oli essenziali?
Sì, grazie al prezioso aiuto di un amico che possiede un piccolo alambicco abbiamo avuto modo di fare già diverse prove di estrazione degli oli essenziali dalla Canapa. La prove sono iniziate il 7 agosto, utilizzando le infiorescenze provenienti da una delle nostre coltivazioni destinate alla produzione di seme alimentare. Si sono susseguite altre prove più concrete con altre varietà di Canapa, alcune conferite da colleghi canapicoltori, e altre da noi coltivate appositamente per questo scopo. Ad oggi contiamo più di una dozzina di estrazioni, effettuate in maniera simile ma con variabili e varietà di canapa diverse. Tra le varietà testate vi sono la Lipko, Fibrol e Futura, ma siamo in attesa di altre varietà come ad esempio Felina e Uso31. Per noi sarebbe davvero bello poter campionare anche le uniche due varietà italiane rimaste, la Carmagnola e l’Eletta Campana, sfortunatamente non siamo ancora stati in grado di trovare qualcuno che l’avesse coltivata durante i nostri spostamenti.
Come procederete per questa sperimentazione gratuita che offrite a chiunque sia interessato?
Visti i primi positivi risultati, abbiamo deciso di mettere a disposizione tempo e attrezzature ai colleghi che fossero curiosi di effettuare questo tipo di lavorazione, ma che allo stesso tempo volessero contribuire alla raccolta di informazioni che verranno poi pubblicate sul nostro sito. Queste si riveleranno certamente utili per chi volesse intraprendere la strada degli oli essenziali, senza però dover partire da zero come è successo a noi. Alla profumazione e alle proprietà di un olio essenziale concorrono diverse variabili: metodi e zone di coltivazione, tempi e epoche di raccolta, tempi e pratiche di lavorazione e molto altro… Il nostro obbiettivo sarà quello di raccogliere più dati e campionature possibili, che grazie all’aiuto di gente esperta verranno esaminati e valutati. Da qui deriveranno valide “linee guida” che pubblicheremo, e noi stessi seguiremo nelle coltivazioni 2016.
Quando la farete?
Le uniche date concordate e disponibili con sono domenica 27 settembre (3 distillazioni possibili) e sabato 3 ottobre (3 distillazioni possibili). Abbiamo scelto queste date perché (compatibilmente agli impegni del momento) il periodo che va tra queste due date dovrebbe essere l’apice per la presenza di terpeni sulle infiorescenze di canapa, ovvero maggiore possibilità di ottenere un risultato quantitativamente e qualitativamente più elevato. Questa riflessione deriva da alcuni report letti provenienti dalla Svizzera. Come avevamo accennato, nel nostro Paese si trovano poche informazioni e decisamente discordanti tra di loro. Sarà questa l’occasione per verificarne quindi la correttezza e la fattibilità.
Come vi devono essere consegnate le infiorescenze?
E’ richiesta, per una corretta campionatura, una quantità di circa 10kg di infiorescenze (di Sativa) ancora verdi (con o senza seme), non completamente mature, non secche, non ammuffite. Le infiorescenze dovranno essere totalmente private dello stelo principale, potranno invece essere usate tutte le foglie rimaste attaccate alla pianta. Questo farà si che nel serbatoio venga immesso materiale quasi completamente privo di parti legnose.Vi sono due possibilità per preservare infatti l’integrità degli oli contenuti nelle parti vegetali, quello di distillare il materiale entro poche ore (6/8) dalla raccolta, oppure la congelazione in sotto-vuoto, anche se rimane comunque il piano B! Al termine dell’estrazione una parte dei preziosi oli ricavati verrà restituita al proprietario, mentre una piccola parte verrà trattenuta, schedata e sigillata come campionatura. Chiunque fosse interessato potrà comunque chiedere informazioni collegandosi alla nostra piattaforma web www.emilcanapa.it, alla pagina Facebook “Emilcanapa Opensource” o scrivendo alla mail emil.canapa@gmail.com, e gli verranno fornite chiare indicazioni senza nessun problema.
Puoi raccontarci il procedimento di estrazione?
La filiera dell’olio essenziale è apparentemente molto semplice e manuale. Vale però la pena di ricordare che le variabili possono essere decine e decine…Nel nostro caso alla mattina si va in campo e con l’uso di una falciatrice manuale si tagliano le file di piante necessarie e si raccolgono in fasci come facevano i nostri nonni. Dopo essersi messi seduti e comodi, armati di una buona pazienza, si iniziano a togliere le cime dalle piante una ad una. La tecnica che noi usiamo è quella di stringere la bacchetta tra due dita e partendo dalla base si fa scorrere le dita sulla bacchetta. La pressione esercitata consentirà alle infiorescenze di staccarsi dallo stelo. Successivamente il materiale viene introdotto in un serbatoio pieno d’acqua sul fondo. Immaginiamo una grossa pentola a pressione riempita di acqua e fiori, che grazie al calore del fornello posto alla base mette in circolo una corrente di vapore. Da qui deriva il nome “estrazione in corrente di vapore”, infatti grazie ad un apposito accumulatore in vetro il vapore condensa liberando tantissime piccole particelle di olio che grazie al loro peso specifico rimarranno sospese sopra il livello dell’acqua, accumulandosi.
Una delle variabili principali ad esempio è l’epoca di raccolta: il materiale raccolto nella prima metà di agosto dava rese in percentuale sulla massa distillata dello 0,1%, mentre nell’ultima prova abbiamo avuto riscontri anche dello 0,15%. L’olio estratto avrà bisogno di riposare e “maturare”. Ogni pianta ha il suo tempo di maturazione, per la canapa occorrono ad esempio almeno 60 giorni. Già nelle prime settimane sarà possibile notare un significativo cambio aromatico.
Se dovessi spiegarlo ad una persona totalmente ignorante in materia, cos’è e a cosa serve l’olio essenziale di canapa?
Gli oli essenziali possono essere considerati una vera e propria sintesi di tutte le proprietà che la pianta di partenza possiede, condensati e racchiusi in un liquido dal pregiato valore, sia medicinale che economico.
I terpeni sono delle particelle presenti sia nelle piante che negli animali e sono i diretti responsabili dei profumi e odori che sentiamo e associamo a determinate piante o animali. La canapa possiede più di 120 terpeni diversi in concentrazioni diverse tra loro e dalle ricerche fatte su queste particelle si è scoperto che hanno proprietà diverse in base al loro utilizzo. Per i suoi utilizzi ci siamo affidati ai siti internet, soprattutto esteri , che descrivono i vari trattamenti. Si possono ad esempio utilizzare alcune gocce di olio essenziale da integrare in un olio da massaggio neutro, per avere un effetto rilassante e antinfiammatorio, rendere la pelle più morbida e cicatrizzare ferite dovute a malattie dermatologiche, oppure per affaticamenti muscolari, crampi e gonfiori. In aromaterapia viene usato per la sua azione calmante, rilassante, stimolante e riequilibrante, infatti decongestiona il sistema respiratorio e favorisce la bronco dilatazione, utile per chi soffre di asma. Un altro può essere tramite la diretta ingestione, che ha proprietà antibiotiche e protegge dalle infiammazioni dell’apparato digerente. Se poi dovessimo andare ad analizzare ogni singolo terpene presente e le sue proprietà farmacologiche, si potrebbe tranquillamente considerare un vero e utilissimo rimedio naturale; basti pensare al mircene (un terpene) che ha proprietà anti-microbiche, anti-settiche, analgesiche, anti-ossidanti, anti-cancerogene, anti-depressive e anti-infiammatorie.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
I progetti nella filiera della canapa sono vasti e potrebbero essere dispersivi in fatto di tempo, energie e costi, questo non è un difetto della Canapa, ma ben sì un pregio perché dà infinite possibilità di lavorazione e creazione di prodotti naturali e più eco-sostenibili. Sicuramente il nostro impegno sarà quello di collaborare assieme ad altre realtà, presenti e nuove, in modo da condividere idee ed energie per la ristrutturazione della filiera della canapa. A livello alimentare per la produzione di semi da cui ricavare olio e farine, credo che in Italia non ci siano problemi a realizzare più filiere dislocate in varie regioni,infatti molti frantoi che spremono semi oleaginosi, hanno iniziato a lavorare anche il seme di canapa, in modo da ottenere i prodotti primari che poi si potranno utilizzare nei forni, ristoranti e pizzerie, ma l’olio di canapa potrebbe essere usato anche in cosmesi… E qui si aprirebbe un altro tipo di filiera. Noi attualmente disponiamo di uno shop online, attualmente in allestimento, dove inseriremo i prodotti che di volta in volta realizzeremo. Infatti, oltre ad una eventuale vendita dei prodotti grezzi, ci piacerebbe realizzare linee di diversi prodotti, che possono spaziare dall’erboristico al cosmetico, all’alimentazione allo zootecnico, fino all’industriale.
Inoltre, assieme ad altre realtà presenti vicino a Bologna, è nato un gruppo di lavoro che sta cercando di dare il via alle prime meccanizzazioni di questo tipo di lavorazione, per poi condividere i risultati sui test effettuati e capire quale siano i punti da migliorare.
Mario Catania