E’ stata approvata in commissione Agricoltura la bozza del testo di legge per rilanciare la filiera della canapa italiana. Ora il testo passerà al Senato che potrà approvare il testo così com’è oppure effettuare delle modifiche. “Io credo nella possibilità che anche il Senato l’approvi senza fare modifiche, e in questo caso potrebbe darsi che la legge venga promulgata entro dicembre”, ci aveva spiegato tempo fa l’onorevole Zaccagnini, allora vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera.
“Con l’approvazione della nostra proposta di legge per la coltivazione della canapa industriale, oggi portiamo a casa una nuova ‘vittoria a cinquestelle’ al servizio dell’agricoltura e di una delle filiere produttive strategicheperlo sviluppo di numerose aree del nostro Paese. Il via libera è stato votato alla Camera in Commissione Agricoltura riunita in sede legislativa. È questo il passaggio decisivo per restituire all’Italia, dopo 60 anni, un settore economico radicato nella nostra identità storica”.
Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano l’approvazione delle legge per la coltivazione canapa industriale. “Sono due glielementi fondamentali di questa legge: l’aumento del principio attivo Thc, dallo 0,2% allo 0,6%, sostanza incriminata che rende psicotropa la pianta, ma che in natura serve a renderla più resistente agli attacchi di insetti e microrganismi”, spiega Loredana Lupo, portavoce M5S e prima firmataria del provvedimento sottolineando che: “Inoltre la sua concentrazione dipende dalle condizioni climatiche e dai fattori di crescita a cui la pianta è sottoposta. Un’oscillazione minima come questa garantirà agli agricoltori del sud di non veder sequestrato il raccolto solo perché le loro coltivazioni hanno un’esposizione più assolata. L’altro elemento importante che viene introdotto è lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per gli impianti di trasformazione. Attualmente infatti ce ne sono solo due in tutta Italia, uno a Torino e l’altro Taranto. Dando questo strumento agli agricoltori, si dà loro la possibilità di avviare autonomamente una vera e propria filiera produttiva, dalla coltivazione alla raccolta fino alla trasformazione. Non solo: si pongono le basi in Italia per creare una realtà produttiva che conta molteplici settori, come il tessile, l’agroalimentare e l’edilizia sostenibile. Ci basta ricordare questo dato: in Italia negli anni ’40, con 90mila ettari coltivati sul territorio nazionale, eravamo i secondi al mondo nel settore e producevamo più canapa di quanto se ne produce oggi in tutto il mondo, con 85mila ettari al 2011 a livello globale . Ora la palla passa al Senato per l’approvazione definitiva, dove il Movimento 5 Stelle continuerà a difendere il proprio risultato”.
Redazione canapaindustriale.it