Gli uomini più potenti del pianeta si sono ritrovati a Parigi per un vertice mondiale sul clima. Quello che non è stato detto chiaramente dalla stampa di tutto il mondo è che questi uomini sono gli stessi che guidano i paesi industrializzati che basano gran parte della loro economia sull’estrazione e la raffinazione del petrolio: probabilmente l’attività più dannosa in assoluto per il nostro pianeta che alimenta la produzione di plastica – il materiale più acquistato a livello mondiale nonostante ne siano stati ampiamente svelati i nefasti lati negativi – con effetti deleteri come le isole di rifiuti che galleggiano nei nostri oceani e che diventano cibo per migliaia di pesci e animali che muoiono soffocati dopo averla ingerita.
Non solo, perché gli stessi capi di governo che si sono trovati a discutere su come salvare il nostro clima, sono gli stessi che negli ultimi 40 anni hanno bombardato, ucciso e fatto scoppiare guerre accampando pretesti spesso falsi (l’atomica di Saddam e la guerra in Iraq per cui Blair ha pensato che oggi, dopo 1milione di morti civili, fosse sufficiente chiedere scusa parlando in tv) con l’unico scopo di accaparrarsi i giacimenti del cosiddetto oro nero. Lo stesso con cui ad esempio si alimentano le nostre automobili che inquinano durante l’estrazione del petrolio, durante la sua lavorazione e quando viene bruciato per alimentare i mezzi.
Forse sarebbe stato utile, invece che riunire con sfarzo diversi capi di governo che hanno dimostrato con le proprie azioni che l’ambiente è l’ultimo dei loro problemi, mandare un promemoria in cui si ricordano le virtù della pianta di canapa.
Analizzando le centinaia di utilizzi virtuosi si sarebbe potuto spiegare come dalla canapa si possa ottenere una bio-plastica totalmente biodegradabile, migliore per caratteristiche e competitiva per il prezzo con quelle tradizionali. Oppure si sarebbe potuto parlare di macchine e benzina ricordando che sono passati più di 70 anni da quando Henry Ford creò la Hemp body car, interamente costruita in plastica di canapa biodegradabile e più resistente agli urti delle moderne carrozzerie, oltretutto alimentata ad etanolo di canapa, un combustibile naturale che non inquina né quando viene prodotto, né quando viene bruciato.
Parlando di bioedilizia si sarebbe potuto ricordare come l’edilizia incida per il 30/40% sulle emissioni di CO2 e come con canapa e calce si possano creare materiali per l’edilizia che vanno dai mattoni agli intonaci che sono biodegradabili, fanno respirare la casa contribuendo a mantenerla calda in inverno e fresca d’estate, aumentano la vivibilità degli ambienti e fanno abbassare consumi energetici e bollette. Si stima che una tonnellata di canapa secca possa sequestrare 325 kg di CO2. Tutta la filiera di produzione di calce e canapa è carbon negative, cioè toglie più CO2 dall’ambiente di quanta ne verrebbe immessa lavorandola. Fate voi due conti.
Parlando di deforestazione si sarebbe potuto spiegare chiaramente che attualmente solo il 5% della carta mondiale viene fatta da piante annuali come la canapa o il lino. Ma agli albori della stampa la carta di canapa ebbe un ruolo preminente: la prime copie della Bibbia stampata da Gutenberg furono prodotte con questo tipo di carta e gli originali delle Costituzioni americana (1776) e francese (1791) sono scritte su carta di canapa, così come i più grandi pittori hanno usato tele in canapa per le loro opere. Oppure che un ettaro di canapa produce, in pochi mesi, la stessa cellulosa prodotta da 4 ettari di foresta in decenni e che la cellulosa di canapa non ha bisogno di sbiancanti chimici dannosi per l’ambiente.
Oppure che la coltivazione del cotone è probabilmente il più grande inquinante del pianeta in termine di rilascio di pesticidi nel nostro ambiente poiché, occupando solo il 3% dei terreni agricoli del mondo, esige il 25% dei pesticidi utilizzati in totale. Le sostanze chimiche vanno nelle acque sotterranee e il veleno non ha come bersaglio solo gli insetti, ma tutti gli organismi, compresi gli esseri umani. La fibra di canapa è più lunga, più assorbente, resistente e isolante della fibra di cotone.
Senza dimenticare il fatto che la canapa assorbe 4 volte la CO2 rispetto agli alberi, ha una forte azione di purificazione dei terreni dove cresce estraendo metalli pesanti e sostanze inquinanti come la diossina e stoccandole nel fusto.
Insoma, come ha detto Crozza di recente in uno dei suoi monologhi in apertura alla trasmissione Ballarò, “A Parigi per salvare il pianeta dal riscaldamento globale, ci sono gli stessi che stanno per distruggerlo con la terza guerra mondiale che tra l’altro sta scoppiando in Siria per il petrolio. Che è proprio la cosa che fa più male al clima. E’ come se i tarli di tutto il mondo si riunissero per salvare il legno e intanto si ammazzassero tra loro per rosicchiare un tavolino del cazzo”.
Mario Catania