Un panettiere di Oegstgeest, nell’Olanda del sud, ha avuto la singolare idea di preparare un pane speciale per i suoi clienti: il pane alla canapa. Il panettiere segue un procedimento più antico e la lievitazione è naturale. Rispetto al pane integrale possiede meno fitati – i quali riducono l’assorbimento di importanti elementi quali i minerali, il calcio, il ferro – e rispetto a quanto si pensa della canapa e dell’Olanda, questo ingrediente assai conosciuto arriva dalla Svizzera e contiene pochissimo THC. Perché abbia effetti psicoattivi, la percentuale di THC dovrebbe essere superiore al 7%, infatti la marijuana generalmente ha un contenuto di THC tra il 7% e il 14%. Il pane alla canapa pare sia molto buono, un prodotto di ottima qualità. I clienti che l’hanno assaggiato sono contenti e il numero aumenta di giorno in giorno.
La canapa del resto è usata dagli uomini per vari scopi e da millenni. Circa 6 anni fa, nella medesima regione in cui vive e lavora il nostro panettiere, è stata rinvenuta una tomba di 4.200 anni fa nella quale c’erano residui di Cannabis, molto probabilmente fu usata per il suo effetto analgesico o almeno è quanto ipotizzano gli archeologi che hanno scoperto la tomba. E vi sono dei ritrovamenti ancora più lontani nel tempo: in Romania dei semi fossilizzati risalgono al periodo Neolitico. L’uomo si servì di tutto ciò che lo circondava e la canapa offrì fibra tessile, fu utile per la carta, per la creazione di corde, come guarnizione per i tubi idraulici. E sin dall’antichità fu usata nei riti religiosi, per la meditazione, per il suo effetto psicotropo, bevuta per dolori interni e fumata contro il mal di denti. Dalla pianta ancora oggi si ricava un olio molto nutriente e dal gusto forte che non ha effetti psicoattivi.
Fonte: Net1news.org