Fino alla fine del 1800 in America il combustibile più utilizzato era un derivato dell’olio di canapa. Non produceva scorie e le famiglie potevano produrlo in autonomia per alimentare le proprie lampade. In funzione della sua alta resa in massa vegetale, la canapa è considerata ideale per la produzione di combustibili da biomasse come l’etanolo, considerato il carburante del futuro. Questo tipo di carburante alternativo al petrolio può essere prodotto su larga scala attraverso processi di pirolisi o fermentazione, in assenza di ossigeno. Dalla canapa è possibile ottenere anche una sorta di biodiesel di origine naturale che può essere sostitutivo parziale e per intero agli odierni gasoli, nafte e derivati. Il biodiesel deriva dalla transesterificazione degli oli vegetali effettuata con alcol etilico e metilico: ne risulta un combustibile puro, rinnovabile a bassissimo impatto ambientale, come per l’ etanolo.
Sono passati più di 70 anni da quando Henry Ford creò la Hemp Body Car, prima automobile realizzata con carrozzeria in fibra di canapa ed alimentata con etanolo derivato sempre dalla canapa. Era il 1941 e il proibizionismo imperante ha provato a nascondere per quasi un secolo le virtù di questa pianta che erano già sotto gli occhi di tutti. Oggi un’altra hemp car è tornata a sfrecciare sulle strade americane: è stata creata da un’azienda con sede in Florida, la Renew sport car. Si tratta di un’auto sportiva con la scocca realizzata al 100% in fibre di canapa e che può essere alimentata da biodiesel o etanolo e che quindi unisce la sostenibilità ad ottime prestazioni per quanto riguarda il motore e la velocità.
Un’azienda americana ha già lanciato un programma per produrre biodiesel dalla canapa, ed oggi Derek Kesek, l’imprenditore visionario di cui abbiamo parlato per il progetto di creare un aereo di canapa, sta iniziando la produzione di biodiesel derivato dalla canapa in Costa Rica, che in futuro sarà utilizzato per alimentare l’aereo.
“Abbiamo avuto un po ‘di olio di semi di canapa spediti dal Canada”, ha spiegato Kesek sottolinenando che: “Un chimico del posto l’ha trasformato in carburante grazie al suo impianto di trasformazione situato alle porte di San José, in modo da poterlo produrre in maniera continuativa. Una volta che l’aereo di canapa è pronto, produrremo il carburante necessario con questo particolare combustibile a base di canapa”.
“La canapa può crescere molto bene in Costa Rica: è una grande potenzialità è può diventare una coltivazione che può sostituire quella del caffè o dello zucchero di canna”, ha concluso Kesek precisando che: “Siamo partiti in anticipo per un’idea di grande industria sostenibile che abbiamo per il futuro: andrà a beneficio del Paese e creerà posti di lavoro”.
Redazione canapaindustriale.it