La canapa ha trovato casa, anche online, dove Hempaty.com propone decine di prodotti derivati da questo nobile vegetale che spaziano dal tessile all’alimentare, passando per cosmetici, carta, prodotti per la casa e per gli animali domestici. L’idea nasce da un giovane bresciano di 21 anni, Federico Scanzi, che ha deciso in questo modo di portare avanti la propria battaglia per un’economia più verde e sostenibile.
Come è nata l’idea di creare un e-commerce esclusivamente dedicato a canapa e derivati?
Al di là delle incredibili proprietà della canapa, mi piaceva l’idea di unire una vecchia risorsa dell’economia povera di un tempo, utilizzata da anni, ad una nuova tecnologia qual’è l’e-commerce. Inoltre gli operatori del settore sono principalmente coltivatori diretti o associazioni le cui finalità sono giustamente altre. Hempaty.com tende a concentrare tutti i suoi sforzi sulla commercializzazione e promozione della canapa. Lasciatemi dire in proposito, che sono ancora tante le diffidenze e le difficoltà che si incontrano nella pubblicizzazione (anche relativamente alla pubblicità online) della canapa ritenuta ancora, da social network e motori di ricerca, una sostanza illegale. Segnalo che tempo fa è stata lanciata una petizione su change.org proprio per combattere questo pregiudizio assurdo.
Che tipi di prodotti vendete e come li scegliete?
Hempaty.com commercializza una vastissima selezione di prodotti di ogni genere. La sua filosofia è migliorare la vita quotidiana delle persone, aiutando l’ambiente. La canapa infatti può sostituire praticamente tutti gli oggetti di cui necessitiamo. Dal cibo alla carta, dai tessuti per la casa ai prodotti per gli animali, ai cosmetici. Cerchiamo principalmente prodotti biologici e vegani concentrandoci soprattutto sul minor impatto ecologico possibile. Da questo punto di vista, il mio prodotto preferito è proprio la carta poiché può seriamente diminuire il costo ecologico che comporta la sua produzione. Impazzisco poi per i semi di canapa decorticati. Il loro sapore è straordinario. Consumo un pacchetto intero in un giorno e ormai la mia pasta al pomodoro è solo con olio di semi di canapa.
Ci sono prodotti realizzati con canapa italiana?
Attualmente acquisto prodotti soprattutto da aziende italiane le quali però lavorano spesso canapa europea senza trascurare affatto la qualità. Purtroppo il mercato italiano è ancora piccolo e come dicevo, spesso i produttori stessi vendono i loro prodotti direttamente. Non sono riuscito a trovare carta di canapa (così come i tessuti) neanche in Europa. L’ho dovuta importare dagli Stati Uniti aumentando sensibilmente i costi e il prezzo al dettaglio (oltre ad una conseguenza ecologica dovuta al trasporto). Un ettaro di canapa produce tanta carta quanto quattro ettari di alberi. Non vedo l’ora di un futuro di canapa made in Italy, così da poter acquistare canapa italiana aiutando così l’economia italiana e i piccoli e giovani coltivatori italiani.
Da quanto siete online? Come sta andando l’attività?
Il sito è stato lanciato il 21 marzo 2017, giusto per inaugurare al meglio la primavera, anche se l’idea è di un anno e mezzo fa. L’attività sta partendo, l’impossibilità di pubblicizzare il sito è stato una grave ostacolo poiché il 90% della politica pubblicitaria di basava proprio sulla comunicazione, ma ora incominciamo a “scalare” i risultati di Google e a ricevere riscontri sempre più frequenti. Poi, come per ogni business familiare, all’inizio i migliori clienti sono mamma e zie (dice sorridendo, ndr).
Come immaginate il futuro della canapa italiana?
Immagino il futuro della canapa italiana roseo, spero che ritorneremo ad essere il secondo produttore di canapa al mondo come fu anni fa, anche se abbiamo i requisiti per essere i primi. Gli operatori di questo settore aumentano ogni mese e i dati parlano chiaro sul fatto che sono sempre di più i campi coltivati a canapa ma serve anche una politica culturale che strappi la canapa dal pregiudizio.
Mario Catania