Un tavolo di filiera allargato che coinvolga ben 5 ministeri, oltre alle associazioni di categoria ed il settore della ricerca, con il fine di sciogliere i nodi sulla commercializzazione dei prodotti derivati da questo vegetale.
La proposta arriva direttamente dal ministero delle Politiche Agricole ed è stata lanciata in occasione del convegno promosso dalla Confagricoltura sulle nuove opportunità offerte da questa coltivazione.
“La legge 242 del 2017 e tutte le norme a valle”, ha detto il dirigente Sviluppo imprese e cooperazione del Mipaaf, Pietro Gasparri, “regolano solo la parte agricola per la coltivazione della canapa industriale, che viene interpretata un po’ come ognuno vuole, sicuramente è migliorabile ma non parla assolutamente di prodotti e per questo serve un tavolo specifico che coinvolga oltre al nostro Ministero, Salute, Sviluppo Economico, Interni, Ambiente a forse anche i Monopoli”. Gasparri ha poi specificato che: “Noi come Mipaaf attiviamo il nostro ruolo di sostegno al reddito degli agricoltori, ma, ad oggi una legge c’è, e bisogna rispettare le norme che sono in vigore”.
“E’ assolutamente necessario coinvolgere in un Tavolo tutti i ministeri e le varie Commissioni”, ha precisato il presidente della Commissione Agricoltura, Filippo Gallinella, nel ricordare che la legge regola solo la parte agricola, “adesso però se si vogliono commercializzare i prodotti derivanti dalla coltivazione di canapa o etichettarli come alimenti o ancora dare altra destinazione – ha aggiunto il presidente – bisogna che i ministeri competenti intervengano per dire quali sono i requisiti e i parametri per poterlo fare. Ben venga fare chiarimenti – ha concluso Gallinella – perché avere chiarezza nella norma permette agli imprenditori di essere sicuri e di non avere problemi se investono in questa produzione”.
“Abbiamo una buona legge – afferma Diana Pallini, componente di giunta Confagricoltura, durante il convegno a cui hanno preso parte rappresentanti del mondo della produzione, della trasformazione, ricercatori e Istituzioni – ma mancano alcuni passaggi normativi che facciano chiarezza su determinati aspetti. Serve chiarezza perché la canapa è un prodotto innovativo che può contribuire a rafforzare il Made in Italy”.
A seguito di questi problemi, Confagricoltura, Cia e Federcanapa, hanno definito un disciplinare di produzione dedicato all’infiorescenza (femminile e priva di semi) di canapa coltivata in Italia, al fine di creare una filiera più ampia, tracciabile, certificata e di qualità e supportare le imprese nel cogliere tutte le opportunità che derivano dalla coltivazione della canapa industriale. “Il prodotto sarà tutelato da un marchio che stiamo definendo”, ha affermato Roberta Papili di Confagricoltura.
Redazione di canapaindustriale.it