Senini: l’azienda leader nei prodotti a base di cemento, apre alla canapa e calce

Aziende canapa Canapa in edilizia //

La più grande azienda italiana per la realizzazione di prodotti a base di cemento ha deciso di puntare sulla bioedilizia, in particolare sulla canapa e calce. Non è solo una buona notizia per tutto il settore della canapa industriale, ma è un segnale, forte, di un’attenzione rinnovata per l’ambiente che può rappresentare l’inizio di un cambio di paradigma necessario per l’umanità e per il pianeta.

Se da un lato l’edilizia tradizionale è una delle industrie che inquinano di più, visto che in Italia è responsabile del 40% delle emissioni totali di CO2, dall’altro la bioedilizia a base di canapa e calce è carbon negative, cioè, dalla pianta al prodotto finito, toglie dall’atmosfera più CO2 di quella prodotta in tutte le fasi della lavorazione. E, una volta impiegata in edilizia, continua a sequestrare CO2 dall’ambiente. Si stima che una tonnellata di canapa secca possa sequestrare 325 kg di CO2 e la conferma viene dal Politecnico di Milano che, con uno studio sul ciclo di vita del prodotto (LCA), dimostra la capacità dei biocompositi di canapa e calce di sequestrare dai 20 ai 60 kg di CO2 a seconda della loro densità.

Quella di Senini con la canapa è una storia che parte da lontano, più precisamente dalla nascita di Equilibrium, azienda italiana che ha portato la canapa e calce alla conoscenza del grande pubblico, e il cui progetto è entrato a far parte dell’azienda con sede a Montichiari, in provincia di Brescia. Una scommessa partita nell’ottobre del 2018, che oggi, a quasi un anno di distanza, sta dando ottimi risultati. Per capire meglio la situazione ne abbiamo parlato con Paolo Ronchetti, che è stato il fondatore di Equilibrium e oggi ricopre il ruolo di direttore commerciale e marketing per la Senini.

Senini oggi è la prima realtà a livello industriale che si occupa di canapa e calce in Italia…

Un’abitazione in canapa e calce a Porto Recanati

Sì, te lo confermo, è la prima realtà industriale italiana che si occupa di canapa e calce. E’ l’azienda leader nell’ambito di manufatti in cemento per pavimentiazioni esterne, cordoli stradali e blocchi da muratura, con capacità e dimissioni industriali, che ha superato la crisi e quest’anno sta crescendo del 30% e da 3 anni ormai, prima come licenziataria di Equilibrium e poi come capofila del progetto, ha puntato sulla canapa in edilizia.

Come azienda aveva già un’attenzione sui temi ambientali?
Sì, la Senini ha sempre avuto una particolare sensibilità per le questioni ambientali. E’ stata la prima azienda edile in Italia ad avere la certificazione ambientale ISO 14001 (che identifica una serie di norme tecniche relative alla gestione ambientale, nda). Tra quelli a base cementizia ha dei prodotti, come la linea Ecotop, che hanno la capacità di abbattere l’inquinamento atmosferico grazie a un processo fotocatalitico, e quindi una pavimentazione esterna, utilizzata anche all’EXPO, che grazie alla luce solare accelera i naturali processi di ossidazione degli inquinanti e la loro trasformazione in sostanze non tossiche.

Come nasce questa collaborazione?
Innanzitutto grazie alla lungimiranza del direttore generale Massimo Senini, e soprattutto per la presenza di un impianto che poteva essere dedicato alla produzione dei blocchi in canapa e calce, dopo la realizzazione delle opportune modifiche.

Per la costruzione di case in canapa e calce usate quindi prevalentemente i blocchi?

L’impianto per la produzione di mattoni in canapa e calce

Utilizziamo o vengono utilizzati più o meno al 50% i blocchi oppure la tecnica di riempimento a spruzzo. Dico vengono utilizzati perché nei lavori che eseguiamo noi come impresa, utilizziamo le macchine spruzzatrici perché è una tecnica che abbiamo sviluppato noi negli anni e che richiede macchine apposite di cui abbiamo noi il brevetto e una manodopera specializzata. Posiamo anche i blocchi, ma la maggior parte di quelli che produciamo vengono venduti ad altre imprese che li posano con le loro maestranze.

Avete anche altri brevetti?
Abbiamo un brevetto sui microrganismi che avevamo ottenuto nel 2015 con Equilibrium. Abbiamo sviluppato questa miscela brevettata che parte sempre da canapa acqua e calce nella quale abbiamo introdotto una miscela liquida di probiotici, simili a quelli che si utilizzano per il benessere dell’intestino, che hanno varie applicazioni, e nel nostro caso velocizzano il tempo di maturazione del materiale. Questo perché la presenza di lieviti non fa altro che produrre CO2, come avviene nel pane, che serve alla calce per carbonatare (indurire) ed è il primo ed unico brevetto nel settore della canapa e calce. E’ un prodotto in linea con la naturalità dei materiali che ha tante applicazioni nel mondo domestico (per lavare i piatti, pulire i pavimenti, e per l’igiene del corpo) e in agricoltura (rinforza il sistema immunitario delle piante) e adesso è entrato nel mondo Senini: tutti i prodotti che realizziamo hanno questa peculiarità.

Mentre per lo scheletro delle abitazioni?

Un cantiere in canapa e calce

Essendo che la canapa e calce non è un elemento strutturale si abbina sempre ad un telaio che può essere realizzato con qualsiasi materiale. Nella maggior parte dei casi e soprattutto quando operiamo noi viene usato il legno proprio per una coerenza di tipo ambientale, che in genere viene innanzitutto dal cliente, oppure in acciaio per una questione economica e di leggerezza, oppure in calcestruzzo tradizionale. Sono tante le situazioni in cui l’impresa locale che deve costruire l’edificio, realizza la struttura portante in calcestruzzo e poi la va a tamponare con i mattoni di canapa, perché la struttura per loro è tradizionale e lo è anche la muratura perché, invece che usare i mattoni in laterizio e farci il cappotto usano solo il blocco di canapa. Tra l’altro, quasi sempre, abbiamo dei riscontri molto positivi dalle imprese che ci dicono: “D’ora in poi le facciamo tutte così le case. I blocchi mi pesano molto di meno e faccio meno fatica, non ho a che fare con materiali sintetici che mi irritano le mani e le vie respiratorie”. E poi hanno i clienti che sono super soddisfatti del risparmio energetico del comfort abitativo e della salubrità e quando entrano sentono la differenza. Una differenza che percepiscono loro stessi, ancora prima che il cantiere sia ultimato: quando ancora mancano i serramenti, e ci sono quindi ancora molte aperture, entrando si sente già il cambiamento percepito di temperatura e umidità rispetto all’esterno.

A livello di cantieri in cui siete coinvolti, da quando siete nati, a che numero siamo?
Siamo oltre i 500 cantieri. Oggi siamo attivi su circa 6 cantieri contemporaneamente.

E alla Senini come vedono il progetto?
Chiaramente all’inizio era un po’ una scommessa, oggi che è passato quasi un anno c’è veramente una totale soddisfazione. Anche perché alle istanze attente all’ambiente che già erano presenti in azienda, si è aggiunta la possibilità di creare edifici a impatto CO2 zero, con una filiera carbon negative e bassi consumi energetici.

Lavorate anche all’estero?
Sì, abbiamo una serie di cantieri avviati, e uno in particolare, in Svezia, che è pronto a partire. Si tratta di un centro yoga di un guru indiano che ha il suo Ashram in India e ne ha aperto uno anche in Svezia, e lo sta sviluppando. Saranno 3 anni di lavoro in termini di costruzioni in canapa e calce. Essendo lui oltre che spiritualmente, anche ambientalmente evoluto, è un guru ambientalista e quindi ha deciso di fare tutti gli involucri degli edifici nuovi e gli isolamenti degli edifici esistenti in canapa e calce.  E’ un’ulteriore dimostrazione del fatto che ciò che abbiamo creato negli anni, ha credibilità anche all’estero.

Il futuro come lo vedi?
Molto positivo. Prima ero preoccupato dalla poca forza finanziaria di Equilibrium e dallo sforzo che avevamo dovuto fare senza avere le spalle abbastanza larghe per abbattere una barriera di disinformazione e diffidenza su questo mercato. Oggi stiamo vincendo questa scommessa con Senini. La realtà oggi è che il progetto sta in piedi, fa utili e sta crescendo in Italia e all’estero. Sta trainando e sta indicando una via che prima non esisteva e adesso possiamo parlare di un mercato che non è più una scommessa, ma è diventato realtà, ed è qui per rimanere.

Mario Catania

 

 

 

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