Una modifica alla legge di bilancio per permettere la commercializzazione di infiorescenze e biomassa di canapa con THC fino allo 0,6%.
La proposta (AS1586), che ha come primi firmatari i senatori Matteo Mantero e Francesco Mollame del M5S, prevede di inserire anche la produzione e l’immissione in commercio della canapa tra i comparti controllati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, sottoponendo il prodotto a imposta di fabbricazione. In questo ambito rientrerebbero anche i liquidi con CBD che uscirebbero così dalla filiera del fumo elettronico.
Secondo Federcanapa, che ha comunicato il proprio appoggio alla proposta, “Trattandosi di una manovra finanziaria, che di per sé non consente l’introduzione di norme non connesse ad esigenze finanziarie, l’emendamento prevede l’applicazione di accise sulla biomassa piuttosto contenute, che non riguarderebbero comunque il commercio di seme, fibra e canapulo. Federcanapa ritiene che questo provvedimento può rappresentare una buona opportunità per rilanciare le filiere della canapa, che negli ultimi anni sono state ostacolate da interpretazioni normative ingiustificatamente restrittive, che in molti casi hanno determinato provvedimenti repressivi a carico degli operatori del settore”.
L’associazione sottolinea infatti che: “L’approvazione dell’emendamento consentirebbe infatti di ottenere un provvedimento in tempi brevi con decorrenza dal prossimo 1 gennaio, con ricadute positive sia sulla filiera agricola che sarebbe libera di produrre e conferire tutta la pianta, sia sull’industria che potrebbe trasformare il raccolto, sia sugli esercizi commerciali che potrebbero vendere lecitamente canapa industriale e derivati. Verrebbe infatti inserita una soglia certa di THC – lo 0,6% – che finalmente porrebbe la parola fine alle interpretazioni difformi e alle discussioni circa l’efficacia drogante di un prodotto. Il tutto senza contare le ripercussioni che la norma produrrebbe sui tantissimi procedimenti penali ed amministrativi in corso sparsi in tutta Italia che vedono indagati gli agricoltori e gli altri operatori del settore”.
Matteo Mantero, dopo aver ha sottolineato di aver già proposto una modifica alla legge – che non è mai stata votata – ha specificato che: “Con il collega Mollame, della commissione agricoltura, abbiamo pensato di utilizzare la legge di bilancio per veicolare questa modifica, quindi abbiamo presentato due emendamenti, che vanno nella direzione di regolamentare la vendita del fiore e la cessione della biomassa. Nella legge di bilancio non è possibile presentare norme che siano solamente ordinamentali, quindi per inserire queste modifiche, abbiamo dovuto prevedere una tassazione di scopo anche se minima”.
Per quanto riguarda i fiori, “abbiamo previsto una tassazione di 10 centesimi per ogni grammo venduto di infiorescenza secca e di 5 centesimi di infiorescenza fresca. Tali fiori potranno continuare ad essere venduti dai canapa shop che dovranno semplicemente chiedere la licenza di vendita alla Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”.
Il senatore sottolinea che non è “una tassa sulla produzione, perché non si applica a chi produce, ma a chi commercializza, quindi a chi vende”.
Per quanto riguarda invece la parte della biomassa, “la tassazione sarebbe di 10 euro ogni 1000 kg di biomassa per ogni punto percentuale di CBD. A titolo esemplificativo se nella biomassa ci fosse il 5% di CBD, saranno 50 euro per ogni 1000 kg di biomassa e in questo caso dovrebbe pagarla chi produce la canapa. Una tassa che riteniamo minima in entrambi i casi rispetto al prezzo di vendita, ma che ci permette di regolamentare la vendita del fiore e il conferimento della biomassa all’interno della legge di stabilità.
“Come sempre siamo aperti a ogni suggerimento di modifica”, conclude Mantero spiegando che: “Il percorso è solo all’inizio, visto che non sarà facile far passare gli emendamenti tra gli oltre 4.000 presentati. Noi come al solito ce la metteremo tutta”.
A sostenere la norma anche l’avvocato Giacomo Bulleri: “Personalmente credo che sia una ottima occasione per avere un provvedimento a breve termine senza dover attendere ulteriori ed incerte tempistiche parlamentari. Non si tratta di monopolio, bensì di accise che peraltro mi sembrano piuttosto ragionevoli. Non si tratta di colori politici, si tratta di buon senso, significa riavviare una filiera. L’alternativa sono i sequestri, le difformità interpretative da zona a zona e continuare a discutere dell’efficacia drogante. Dopo, nelle sedi opportune, si affronteranno anche le altre questioni necessarie. Senza contare le ricadute sui procedimenti penali ed amministrativi pendenti”.
Redazione di canpaindustriale.it