SativaChain: la tracciabilità per la filiera della canapa con tecnologia blockchain

Bioplastica in canapa Innovazione e altri usi //

Per le filiere della canapa uno dei punti cardine per gli sviluppi futuri ruoterà intorno alla tracciabilità dei prodotti derivati. Indipendentemente dal settore, che possa essere alimentare o tessile, bioedilizia o bioplastica, combustibile, carta, piante certificate o CBD, abbracciando le fasi di produzione dal coltivatore alla logistica, più saranno le informazioni disponibili per il cliente finale e le aziende intermediarie, più sarà alto il livello di certificazione, di informazioni e quindi di trasparenza e qualità.

Nel momento in cui si parla tanto di fare degli sforzi per far crescere la canapa italiana, SativaChain, che si occupa proprio della tracciabilità utilizzando la tecnologia blockchain, ha dedicato a questo aspetto il proprio progetto.

In generale lo scopo di questo tipo di tecnologia è quello di creare un nuovo paradigma economico, fatto di transazioni sul web facendo a meno del classico sistema bancario. E’ una sorta di registro internazionale sicuro, condiviso dalle diverse parti in causa, che archivia tutte le transazioni che avvengono all’interno della rete, eliminando la necessità di terze parti.

Per capire meglio il progetto e come questo tipo di tecnologia può essere applicata alla filiera della canapa italiana e ai mercati esteri, abbiamo parlato con Francesco, Luongo, il fondatore del progetto.

Quando è nata questa idea?
L’idea è nata lo scorso settembre 2018 da un gruppo di amici. Nel corso dei mesi successivi ho iniziato a ricercare persone con profili di competenza necessari allo sviluppo del progetto. Non è stato facile trovare persone che potessero aiutarmi data la complessità del progetto da realizzare e data la tecnologia usata che è disponibile solamente da poco tempo. Il progetto si è evoluto in corso d’opera perché sfruttiamo tutte le novità che vengono aggiunte sulla blockchain di Ethereum. Ad oggi il team si compone di quattro componenti e sarà ampliato in corso d’opera.

Qual è lo scopo del progetto?
Il progetto nasce perché attualmente non esiste una piattaforma che permette il tracciamento della filiera canapa (ci sono alcuni progetti in giro ma nulla di attuale e simile a SativaChain). Abbiamo sfruttato la tecnologia fino ad arrivare ai limiti e quindi ci differenziamo dai competitor che hanno usato la blockchain più come moda o richiamo di attenzione sul proprio brand. Esistono vari problemi specifici del settore che necessitano di soluzioni per facilitare e semplificare tutte le parti coinvolte dando trasparenza ad un settore che ne ha bisogno. SativaChain ha risolto molti di questi problemi, attraverso audit e ricerche di mercato, ma il progetto mira anche ad apportare soluzioni e strumenti molto più utili della semplice tracciabilità. E’ una startup globale per cui opererà sopratutto sui mercati esteri, in attesa che la situazione italiana diventi più chiara e delineata non ne subirà conseguenze o rallentamenti. Siamo entusiasti degli attestati di stima ricevuti soprattutto dall’estero da aziende del settore ma anche fondi di investimento nonché proposte di partnership che valuteremo con calma.

Perché è stata scelta la tecnologia blockchain?
Perché è la migliore tecnologia che si ha a disposizione oggi ed è il giusto compromesso per un sistema di tracciabilità in cui controllore e controllato devono necessariamente essere parti diverse e non in relazione tra loro. I suoi vantaggi sono:

  • La decentralizzazione, ovvero non esiste un ente centrale ma tante parti o “nodi” che formano l’intera rete, demandati alla verifica e registrazione di transazioni in modo automatico, con la possibilità che chiunque possa installare un nodo e gestirlo dove vuole;
  • Elevata sicurezza, infatti il protocollo nativo ha una serie di regole che devono essere rispettate dall’intera rete di nodi e per farne parte ogni singolo nodo deve attenersi, altrimenti verrà estromesso dagli altri;
  • Accessibilità alla consultazione di qualsiasi transazioni e informazione contenuta in essa alla portata di chiunque avesse l’interesse, basta una semplice consultazione su un dispositivo quale Cellulare , PC o Tablet;
  • La possibilità di registrare contratti intelligenti senza la validazione di terze parti, infatti hanno valenza legale, non possono essere cancellati, alterati o modificati dopo la loro scrittura sulla rete e seguono regole precise date dalle parti coinvolte;
  • La possibilità di adattarsi in base alle proprie esigenze.

Come funziona SativaChain?
La piattaforma (articolata in diverse aree) supporta il coltivatore, l’azienda di trasformazione, la logistica, le cooperative, gli enti di analisi e certificazioni, i rivenditori ed infine il consumatore. Abbiamo racchiuso tutta la filiera in diverse fasi importanti. Ognuna di essa viene riassunta in maniera indelebile e consultabile da chiunque sulla rete blockchain, attraverso l’utilizzo di SmartContracts (contratti intelligenti) sulla rete Ethereum (nome della rete blockchain cui il progetto si serve). Questa fase servirà per la tracciabilità del prodotto, ossia ricostruire tutta la storia che il prodotto finale ha percorso a partire dal seme o piantina.

Per quello che riguarda il mercato vero e proprio?
L’area b2b, sarà rivolta al business. Le parti del settore potranno avviare iniziative commerciali di compravendita tra loro attraverso la piattaforma, con la possibilità di avere maggiori garanzie per entrambi e tutto quello che ne deriva; compreso l’aumento del flusso di mercato generato dall’entrata di nuovi investitori di qualsiasi calibro. Il tutto garantito dalla veridicità delle parti coinvolte, dal denaro reale degli smart contracts e verrà gestito in automatico rispettando le regole che si sono dati le parti, con la possibilità di aggiungere ulteriori controlli o certificazioni al soddisfacimento delle regole contrattuali. Questa piattaforma sarà aperta a tutto il settore agricolo e sconvolgerà in bene le regole del settore aprendo in maniera facile nuovi mercati e nuove opportunità per le aziende.

Quali sono per la filiera della canapa industriale i vantaggi della tracciabilità?
In generale, tutto ciò che è tracciato ha un valore aggiunto, soprattutto per il consumatore. Nel mercato della canapa, la tracciabilità è sicuramente utile, se non essenziale. Infatti, ogni stato del mondo ha differenti regolamenti e per l’azienda che si rivolge in un determinato mercato in uno o più stati deve attenersi ai cosiddetti limiti di effetto drogante (se vogliamo far riferimento alle parole dell’informazione provvisoria n. 15 del 30 maggio 2019 pubblicata dalla Corte di Cassazione), ai parametri indicati dai rispettivi ministeri, alla quantità e qualità delle analisi obbligatorie e facoltative che il prodotto deve subire prima del commercio, le forme e gli usi ammessi, le forme di trasporto, la provenienza e origine ecc… Il progetto offre l’opportunità di verificare, tradurre e leggere tutte queste informazioni da chiunque ne avesse interesse attraverso la scannerizzazione di un QrCode (abbinato ad un RFID), con la propria fotocamera del cellulare, applicato al singolo prodotto, grammo o pianta. Va da sé che anche le autorità preposte al controllo possano ricevere comunicazioni ed effettuare tutti i controlli che vorranno con estrema semplicità, senza che l’imprenditore subisca importanti rallentamenti ai propri affari, come ad esempio un sequestro preventivo.

Quando sarà lanciata la piattaforma?
Attualmente il team è concentrato sullo sviluppo di un prototipo che sarà disponibile entro l’inizio della semina del 2020, in modo tale da poterlo testare, monitorare e migliorare. Durante questa fase di lancio e testing, ci apriremo al crowfounding per raccogliere fondi che supporteranno il progetto. Nel frattempo, vi invito a visitare il sito internet www.sativachain.com (a breve online) e seguirci sulla nostra pagina Facebook dove posteremo le nostre news.

Mario Catania

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