Puntare sulla coltivazione della canapa in Sardegna viste le ottime condizioni pedoclimatiche: è l’obiettivo dell’isola dove sono state presentate ben due proposte di legge che vanno in questa direzione.
La prima (consultabile QUI) è stata presentata da Piero Maieli, del Partito Sardo D’azione che è anche il presidente della Commissione alle Attività produttive in Regione. “La Sardegna per via di un clima favorevole e grazie a una nuova generazione di imprenditori attenti alla diversificazione, è una delle regioni più interessate a questa coltivazione”, ha sottolineato presentando la proposta che prevede contributi alle imprese per rilanciare la filiera, promuovendo il ruolo strategico della canapa nella bonifica dei terreni, nel contrasto del dissesto idrogeologico, nella bonifica dei siti, nella bioedilizia e nella bioenergia.
La seconda proposta per rilanciare la filiera (consultabile QUI), invece, è stata presentata da Alessandro Solinas del Movimento 5 stelle. “Dalla canapa – sottolinea – si possono ricavare ottime fibre naturali per cordami e tessuti, adatti a tende, tele, vestiti, ma anche materie prime per la costruzione di pannelli isolanti e fonoassorbenti, imbottiture e intonaci”.
Insomma, le potenzialità della canapa riescono ad unire anche posizioni politiche a volte distanti, rendendo evidente che la politica può lavorare insieme nel nome del bene collettivo.
In generale, le due proposte di legge si focalizzano sulle attività di ricerca necessarie alle aziende, sulla formazione del personale per ampliare le coltivazioni che nel 2019, in Regione, hanno fatto segnare la cifra di 600 ettari coltivati, la realizzazioni di impianti per la trasformazione e più in generale la meccanizzazione delle lavorazioni di semina, raccolta, stoccaggio e lavorazione. Infine è prevista anche la creazione di un centro di monitoraggio per le coltivazioni.
Ricordiamo che risale al 2015 il progetto, sempre voluto dalla regione Sardegna, che aveva valutato la possibilità di inserire la canapa come coltivazione per portare nuovi posti di lavoro e ripulire i campi inquinati grazie alle sue proprietà di fitorimediazione.
Alessandro Solinas ha poi sottolineato che per raggiungere l’obiettivo, “è doveroso concedere dei contributi” per dare “agli imprenditori che intendano affacciarsi a questo nuovo settore di crescere”.
Redazione di Canapaindustriale.it